Vale sempre la pena verificare attivamente le possibilità di risparmio. Il denaro risparmiato può essere utilizzato per la prossima vacanza, un acquisto più consistente oppure si può decidere di metterlo da parte per la previdenza per la vecchiaia. Particolarmente interessante a proposito è il pilastro 3a, visto che la previdenza vincolata consente di risparmiare ogni anno sulle imposte. Contemporaneamente si provvede, in piena libertà di scelta, alla vecchiaia e si può così guardare con tranquillità al futuro.
Quanto risparmio sulle imposte con il pilastro 3a?
L’aspetto pratico del pilastro 3a è il risparmio fiscale, dato che i versamenti sono completamente deducibili dal reddito imponibile. A seconda del cantone, del reddito e dell’ammontare dell’importo versato è quindi possibile risparmiare all’anno fino a 2 000 franchi e provvedere, al contempo, alla previdenza finanziaria. Un versamento è vantaggioso in ogni caso. Nel 2023 l’importo massimo del versamento nel pilastro 3a è di 7056 franchi. Gli indipendenti senza cassa pensioni possono versare fino al 20% del reddito netto, in ogni caso non più di 35 280 franchi all’anno.
Panoramica dei vantaggi fiscali nel pilastro 3a
- I versamenti nel pilastro 3a vengono dedotti dal reddito imponibile.
- L’avere 3a, compresi i proventi, non è assoggettato alle imposte fino al pensionamento.
- Al momento del versamento, il capitale 3a viene separato dal restante reddito e tassato a un’aliquota inferiore.
Quale prodotto 3a si addice al mio caso?
Per quanto riguarda il pilastro 3a ci sono diverse possibilità di investire il denaro, a seconda di quanti rischi si è disposti ad affrontare e degli obiettivi da raggiungere. A questo riguardo si può scegliere la soluzione che meglio si adatta alla situazione personale.
- Conto 3a: L’avere sarà remunerato a un tasso d’interesse leggermente superiore rispetto a quello dei conti di risparmio.
- Conto 3a legato a fondi d’investimento: Anche nel caso di forme di risparmio legate a fondi d’investimento, potete beneficiare di opportunità di rendimento maggiori a fronte del rischio d’investimento.
- Polizza di risparmio 3a con una remunerazione minima garantita: Una parte del premio viene utilizzata per la copertura del rischio. Il resto viene remunerato a un interesse fisso e serve alla costituzione dell’avere di vecchiaia.
- Polizza 3a legata a fondi d’investimento: La parte di risparmio del premio viene investita in fondi. L’ammontare versato alla scadenza dipende spesso dall’andamento dei fondi. Alcune polizze garantiscono anche un capitale minimo.
- Assicurazione di rischio 3a: Questa polizza serve esclusivamente a copertura dei rischi in caso di decesso o di incapacità di guadagno; non avviene alcun processo di risparmio.
Risparmiare sulle imposte tramite scaglionamento del pilastro 3a
Prima o poi sarà il momento e il versamento sarà prossimo. Lo Stato a quel punto rivendicherà la sua parte sotto forma di tasse sull’avere 3a. Più si è versato, maggiori saranno le tasse. Una soluzione contro la progressione è offerta dal pagamento scaglionato. Questa opportunità è data dal fatto che è possibile incassare l’avere 3a già nei cinque anni prima dell’età di pensionamento AVS. Dato che un conto o una polizza 3a sono dovuti sempre come un tutt’uno, è opportuno provvedere sin dall’inizio all’apertura di diversi conti o polizze che saranno versati in anni differenti.
Ulteriori consigli fiscali
1.
• Per i lavori di manutenzione al proprio immobile è possibile detrarre ogni anno un importo forfettario, anche quando l’importo effettivo impiegato è minore. Se doveste effettuare più lavori che, nel conteggio complessivo, superano l’importo forfettario, è meglio detrarre i costi effettivi.
2.
• Bisogna prestare attenzione che i costi di ristrutturazione non superino il reddito imponibile. Se, ad esempio, si guadagnano 80 000 franchi all’anno, non si possono dedurre 100 000 franchi per i lavori di ristrutturazione. Per questo motivo è opportuno ripartire i lavori più grossi su due anni. In questo modo è possibile ridurre due volte il reddito imponibile.
3.
La previdenza per la vecchiaia appare spesso noiosa e complicata. Eppure è più facile di ciò che si pensa. La previdenza privata influisce, inoltre, direttamente sul futuro finanziario e per questo motivo ancora più importante. Non guasta quindi che con questa soluzione si possa risparmiare anche sulle imposte. Una cosa è certa... vale la pena risparmiare sulle imposte con il pilastro 3a; si deve fare la propria scelta con consapevolezza e poi dare via al progetto previdenza! A questo punto nulla può ostacolare un futuro tranquillo dal punto di vista finanziario.
Costruire una casa e risparmiare sulle imposte
Valore locativo proprio, ammortamento, spese di manutenzione – con un proprio immobile si risparmia parecchio denaro. Il fatto che il valore locativo proprio sia soggetto a imposizione come reddito fittizio può dapprincipio creare sgomento. In realtà tutto si relativizza al momento della detrazione degli interessi ipotecari e delle spese di manutenzione dalla dichiarazione d’imposta.
- Ammortamento indiretto: Molti proprietari di immobili scelgono, per il rimborso della seconda ipoteca, l’ammortamento indiretto e versano le rate annue nel pilastro 3a. Raggiunta l’età di pensionamento, con questo denaro viene rimborsata la seconda ipoteca in un’unica soluzione. Il debito ipotecario e l’onere degli interessi rimangono invariati per tutto il periodo e di conseguenza anche la detrazione nella dichiarazione d’imposta. Inoltre è possibile detrarre dalle imposte la somma versata nel terzo pilastro.
- Manutenzione con agevolazioni fiscali: I costi per i lavori di manutenzione sul proprio immobile possono essere detratti nella dichiarazione d’imposta. Se si crea però un plusvalore – ad es. si sostituisce il linoleum con il parquet – questa parte di costi non è deducibile. Nella dichiarazione d’imposta è possibile far rivalere i costi effettivi o un importo forfettario. Questi importi sono differenti a seconda del cantone; in genere vale però quanto esposto di seguito: se la proprietà ha più di dieci anni, l’importo forfettario ammonta al 10% del valore locativo proprio, se l’immobile ha più anni ammonta al 20%.
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