Casa significa spazio abitativo e talvolta anche lavorativo. Ma non finisce di certo qui. Sulla scia di spazi, oggetti e odori, andiamo alla ricerca della sensazione unica del «sentirsi a casa».
Casa non è un luogo. «Casa propria si riconosce dagli odori», afferma il profumiere Andreas Wilhelm (45 anni), che identifica la sua con i suoi figli, o meglio, con il loro odore. «Al momento, essendo in piena pubertà, oscilla tra puzza di sudore e deodorante... E nonostante tutto è quello che mi fa sentire a casa», continua
Passando a profumi più internazionali, Livia Amstutz e Mario Beck ne hannodi storie da raccontare. La coppia del Liechtenstein gira il mondo in bicicletta da diversi anni. La casa dei due trentenni è una tenda, ma non una qualsiasi: «La tenda perfetta per noi è piccola, leggera, ha due ingressi, un posto per mettere al riparo gli oggetti, è calda e si riesce ad arieggiare bene». Tra le dune di sabbia del Sudan o nelle interminabili foreste della Lapponia, i due vi hanno già trascorso oltre 300 notti. Per loro casa non è un luogo particolare, ma un senso di familiarità, nella tenda e tra di loro. Ma cosa succede se a cambiare non è lo spazio abitativo, bensì la situazione personale, e si è costretti a lasciare la casa in cui si è abitato per anni?
Hedy Gadient gestisce la casa per anziani Elisabethenheim a Lucerna. Offrire una nuova casa ai suoi inquilini è praticamente il suo lavoro. Al momento il suo istituto sta traslocando in un nuovo edificio, quasi a simboleggiare una doppia reinvenzione del sentirsi a casa. Secondo Gadient, l’esperienza insegna che le persone si sentono a casa quando si sentono sicure, quando si crea un senso di comunità, quando è possibile riallacciarsi alla propria storia di vita. «Spesso accogliamo nella nostra struttura persone che hanno curato poco i contatti tra le proprie mura. Nei nostri spazi hanno la possibilità di ritrovare una casa anche a livello di contatti sociali». Una cosa è certa: la casa può essere molto più di un semplice spazio abitativo. Spesso, quella di «sentirsi a casa» è semplicemente la sensazione che leghiamo allo stare insieme, a odori familiari e a un grande cassetto in cui riporre i nostri ricordi.
Per molte persone casa significa un immobile di proprietà
uno studio di Swiss Life condotto nel 2019 evidenzia che il 73% delle persone in affitto in Svizzera ha interesse ad acquistare un’abitazione di proprietà nei dieci anni successivi. La maggior parte delle persone non punta all’investimento immobiliare in sé, bensì alla stabilità e alla libertà di scelta: secondo uno studio della Zürcher Hochschule für Angewandte Wissenschaften (Scuola superiore di scienze applicate di Zurigo) condotto nel 2022, su dieci persone che sono alla ricerca di una proprietà abitativa, nove vogliono una casa a lungo termine, libertà di allestire gli interni e indipendenza dai locatori. Al contempo, la maggior parte delle persone intervistate crede di non potersi permettere un’abitazione di proprietà perché, sempre secondo lo studio, è troppo poco informata sui servizi di assistenza.
Come fanno gli altri? Lo abbiamo chiesto all’interior designer Barbara Milo, alla proprietaria di una tiny house Janine Klingenstein e al nonno Meinrad Graf come hanno acquistato la loro casa.
Cosa significa casa per voi?
Crediti fotografici: Philip Brand, Lukas Mäder und Tent 4 Two