“besonders. wertvoll.”: lo slogan della thomas sutter AG, falegnameria e società di architettura d’interni dell’Appenzello, riassume la filosofia aziendale nei due aggettivi “particolare” e “pregiato”. E sono proprio queste le caratteristiche dei pezzi di legno che vengono trasformati in mobili straordinari da un team in cui ogni membro è anch’esso un “pezzo unico”. Swiss Life ha visitato l’azienda nell’Appenzello e intervistato il titolare e fondatore Thomas Sutter.
Nell’aria si respira il profumo del legno, qui si sega, fresa, leviga e avvita. Entrando nell’officina della thomas sutter AG, ci si trova subito immersi in un altro mondo: collaboratrici e collaboratori motivati realizzano, con estrema maestria artigianale, meravigliosi mobili in legno per chi desidera arredare la propria casa in piena libertà di scelta.
Da “one man show” a impresa di famiglia
Nel 2005 l’allora 22enne Thomas Sutter fondò l’azienda thomas sutter AG come ditta individuale. Oggi dirige insieme alla moglie 30 collaboratrici e collaboratori motivati presso due sedi: Haslen e Appenzello. L’azienda fornisce a clienti sparsi in tutta la Svizzera mobili di design personalizzati e arredamenti di interni esclusivi.
Ogni mobile è un pezzo unico
Da quasi 20 anni la thomas sutter AG difende i propri valori: qualità, affidabilità, regionalità e artigianato. Il team della falegnameria produce mobili personalizzati con grande passione e maestria artigianale, utilizzando per lo più legno massiccio. Da un imponente magazzino di tronchi di legno i clienti possono scegliere il pezzo con cui far realizzare il mobile che desiderano: dal classico tavolo da pranzo all’armadio fino alla cucina dal designo assolutamente originale.
Sostenibilità e regionalità giocano un ruolo importante
Ove possibile, la thomas sutter AG si affida a partner regionali. Per i mobili imbottiti si serve del laboratorio di imbottitura di Haslen/Appenzello, mentre i complessi componenti in 3D vengono ordinati a Steinegg, a 13 km di distanza. Anche i polimeccanici vengono dall’Appenzello. E il legno? Anche il legno viene dalla regione, così come molti altri materiali utilizzati. «Qui nell’Appenzello ci si conosce, e questo è il bello. Ogni volta che posso, faccio in modo di sostenere le imprese della regione». Thomas Sutter, titolare della thomas sutter AG
Il segreto del successo: le collaboratrici e i collaboratori
Già nel primo anno d’attività Thomas Sutter realizzò che per avere più successo avrebbe avuto bisogno di sostegno, e assunse quindi due persone. Il team è poi cresciuto con gli anni. Oggi la thomas sutter AG conta 30 collaboratrici e collaboratori, tra cui falegnami, apprendisti/e di falegnameria, arredatori e arredatrici d’interni e responsabili di progetto.
L’aspetto più importante per Thomas Sutter è riconoscere e stimare il lavoro del suo team, offrendo da un lato benefit fissi come un buon salario competitivo, orari di lavoro flessibili, una buona previdenza, impieghi a tempo parziale, e così via, e dall’altro, piccoli gesti di gratitudine, come gli auguri personali di buon compleanno o un cordiale “buongiorno” al mattino.
Previdenza
Presso la thomas sutter AG la previdenza professionale non viene considerata un semplice obbligo legale. Per Thomas Sutter è importante che il suo team sia ben protetto. Secondo lui, nell’industria della falegnameria spesso il personale non è consapevole di cosa significhi la previdenza. Incoraggia i propri dipendenti a mettere da parte qualche franco già quando lavorano, in modo da essere ben assicurati in futuro.
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thomas sutter ag
La thomas sutter AG, esclusivo negozio di arredamento nell’Appenzello, realizza mobili e arredi interni di pregio. L’azienda opera in due sedi: la falegnameria si trova ad Haslen, lo showroom e il laboratorio per le tende ad Appenzello. Grazie alla sua maestria artigianale Thomas Sutter ha già vinto diversi premi: si è aggiudicato le medaglie d’oro ai campionati mondiali di falegnameria e si è classificato al secondo posto per lo Swiss Economic Award “Giovane imprenditore dell’anno”, solo per citare i riconoscimenti più importanti.
Crediti fotografici: Philip Brand