Le separazioni sono già abbastanza difficili, ma se le condizioni legate alla proprietà d’abitazioni comune non sono chiare, diventano ancora più complicate. Il problema: molte coppie non chiariscono in anticipo cosa debba accadere con l’immobile comune in caso di separazione e si trovano quindi di fronte a difficili decisioni finanziarie. Cosa occorre tener presente? Il blog di Immopulse fa chiarezza sull’argomento.

Se una coppia decide di acquistare una casa o un appartamento insieme, la domanda su come procedere in caso di separazione o divorzio appare di regola superflua o inappropriata. Condizioni chiare, tuttavia, eliminano anticipatamente i problemi ed evitano di creare ulteriori conflitti. Vi parliamo dei potenziali conflitti e delle possibili soluzioni.

Quando la convivenza non funziona più

A seconda di come avviene la separazione, l’ulteriore processo può prendere varie pieghe. In linea di principio, la separazione consensuale è sempre la soluzione più semplice, se possibile. Se uno dei due partner non è disposto a separarsi, è possibile presentare un’azione di divorzio. Ciò presuppone, tuttavia, che i coniugi vivano separati già da due anni. Tutti i punti rilevanti vengono disciplinati in una convenzione di divorzio. Quest’ultima contempla, oltre alla regolamentazione della proprietà d’abitazioni, l’assegnazione della mobilia domestica e di altri valori patrimoniali, il diritto di custodia per i figli e la loro assistenza ecc.

Disciplinare la proprietà d’abitazioni in caso di situazione abitativa separata

La maggior parte delle coppie in primo luogo vive separata per un periodo prima di decidere di divorziare. Ora si tratta di capire chi ha il permesso di utilizzare quale mobilia domestica. Per l’ulteriore distribuzione dei valori è determinante la forma di proprietà (comproprietà, proprietà esclusiva, proprietà comune) e il regime dei beni (partecipazione agli acquisti, comunione dei beni, separazione dei beni) scelto dalla coppia. Lo standard, salvo diverso accordo, è di comproprietà in rapporto 50:50. Se uno dei coniugi apporta maggiore capitale proprio al matrimonio, il rapporto può essere adeguato di conseguenza. Questa quota viene applicata in caso di divorzio quando si tratta di ripartire i valori patrimoniali e i beni.

L’immobile quale fattore di conflitto

Per le coppie con un certificato di matrimonio alcune delle domande e dei passi fondamentali sono disciplinati e stabiliti per legge. Se si tratta di una coppia non sposata è consigliabile chiarire dapprima queste questioni nell’ambito di un contratto di concubinato. Altrimenti per la ripartizione entrano in gioco le quote iscritte nel registro fondiario. Il contratto di concubinato riduce il potenziale di conflitto e offre la possibilità di disciplinare diversi punti come ad es. quote patrimoniali, copertura finanziaria, regolamentazione della proprietà comune e disposizioni in caso di separazione.

Dal momento che generalmente un immobile rappresenta il valore patrimoniale maggiore di una coppia, è probabile che si verifichino conflitti. In definitiva presto o tardi si pone sempre la questione: l’immobile viene venduto o lo trattiene uno dei coniugi / il partner convivente? In questo contesto la valutazione svolge un ruolo fondamentale. Di regola si decide di vendere l’immobile, perché la sostenibilità finanziaria non può più essere garantita da una sola persona, risp. da un reddito solo. Inoltre, con la vendita la situazione è stabilita con chiarezza ed è possibile chiudere un capitolo difficile.

Lista di controllo proprietà d’abitazioni

  • Quote:
    La forma di proprietà e le quote iscritte nel registro fondiario dovrebbero riflettere la situazione effettiva.
  • Convenzione matrimoniale / Contratto di concubinato:
    Esso dovrebbe occuparsi anche di questioni rilevanti per la vita quotidiana come p.es. gestione dell’economia domestica, costi, interessi, manutenzione dell’immobile ecc. e cosa accade con l’immobile in caso di separazione / divorzio.
  • Copertura finanziaria:
    La separazione non è l’unica eventualità che dovrebbe essere regolata, bensì anche invalidità, decesso o malattia e come sono tutelati i coniugi / partner conviventi.
  • Documenti:
    Un elenco e la custodia accurata di tutti i documenti e le informazioni rilevanti come fatture, estratti bancari ecc. mostrano chi ha pagato quanto. Ciò facilita in un secondo tempo il chiarimento della situazione patrimoniale.
  • Consulenza:
    Qual è il giusto regime dei beni con accordi contrattuali e via di seguito può essere chiarito con un esperto. A tale scopo occorre investire tempo e pianificazione sufficienti, così è possibile evitare futuri conflitti.

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